Storti e Sarti sono bravissimi, il primo cinico, capace di satira feroce, di imitazioni strepitose, il secondo pacato maneggia con cura fatti, dati e sentimenti. Si ride amaramente e si riflette sulla nostra miseria in uno spettacolo che si snoda in un subisso di dati e informazioni che diventano teatro. […] Uno spettacolo di impegno civile che riesce ad essere specchio della pavida opportunista coscienza della nostra società. Da non perdere.
Magda Poli, Corriere della Sera
Lo spettacolo preferisce partire dalla comicità vicina all’assurdo con cui Dario Fo raccontava in tempo reale gli anni di piombo coinvolgendo il pubblico. […] Alla compostezza di Renato Sarti si contrappone un Bebo Storti dilagante nei suoi ininterrotti trasformismi.
Franco Quadri, La Repubblica
Uno spettacolo a capitoli che non lascia nulla al caso, semplice e immediato, forte e civile. Un cabaret tragico […] dove si ride perfino di fronte ai fatti più crudi grazie all’impagabile capacità di dire cose feroci con un’ironia dissacrante dove il riso suona più sinistro di un grido. È un riso nero, luttuoso quello provocato da Renato Sarti e da Bebo Storti, in scena per circa tre ore, bravissimi a cambiare a vista personaggi e pelle. […] Grazie a Sarti, Storti e Bellu che ci hanno ricordato che il teatro è anche un rito pubblico, politico, laico.
Maria Grazia Gregori, L’Unità
Renato e Bebo, in uno spettacolo esilarante ma anche commovente, […] ci ricordano la nostra ignoranza sulla realtà dell’immigrazione e sulle sue cause […] non attraverso le chiacchiere ma con la lingua del teatro – ed è vero teatro. Semplice, ruspante, povero, ma teatro. Il teatro sono due attori, due uomini che si giocano tutto, come qui, per una causa in cui credono.
Luca Doninelli, Avvenire
Due ore e mezzo di colpi di scena, di passaggi improvvisi dal tragico al comico al grottesco.
[…] Chi recita si diverte e a tratti soffre come chi partecipa. Suda, cambia le battute, si confonde, accetta che siano gli eventi a disegnare ogni giorno un nuovo canovaccio.
Stefano Galieni, Liberazione
L’Odissea moderna finisce a Portopalo.
Arianna Di Genova, Il Manifesto
Sarti has skillfully culled the absurd elements of the ensuing oblivion into which the shipwreck was lost, and deftly leads the audience to a state of soul-searching on the tragedy.
Sarti è abile nel cogliere le assurdità dell’oblio che fece seguito al naufragio portando il pubblico a mettersi in discussione rispetto alla tragedia.
Elisabetta Povoledo, International Herald Tribune
Dire che “narrano” come sempre più spesso il teatro italiano in tempi di carestia, è fargli torto. La nave fantasma il suo naufragio un po’ lo racconta, ma soprattutto lo mima, lo agita come una scatola da cui cadono gag, improvvisazioni, sberleffi e schiaffi (molti schiaffi) menati dallo straordinario mimetismo linguistico di Bebo Storti, impegnato in una estenuante sfilata di maschere: preti siculi, ammiragli romaneschi, politici lumbard.
Attilio Scarpellini, il Riformista